Al giorno d’oggi sentiamo continuamente parlare di Zirconia e il suo utilizzo in campo odontoiatrico sta crescendo costantemente. In realtà, non molti sanno di che cosa stiamo realmente parlando.

È un argomento veramente ampio che merita un po’ di chiarezza.
Senza ombra di dubbio stiamo parlando di uno dei materiali più innovativi che sono entrati nel nostro settore.

Il problema è che come ogni nuovo materiale, viene interpretato come un qualcosa che va bene per tutto e come la soluzione a tutti i problemi.
Per prima cosa dobbiamo riconoscere il merito di aver fatto entrare i sistemi Cad Cam nel nostro settore, innalzando così il controllo medio delle produzioni, favorendo l’utilizzo di nuovi materiali in continuo sviluppo.

Noi abbiamo iniziato a lavorare questo materiale nel 2006 acquistando il nostro primo sistema Cad Cam.

All’epoca erano pochi i software che avevano la possibilità di progettare la forma anatomica della corona e, successivamente, di ridurla a struttura supportante per la ceramica.

Quello che guidava la nostra scelta, era proprio che la maggior parte dei sistemi permetteva di progettare prevalentemente strutture framework, ovvero, strutture con uno spessore uniforme che compensavano con la ceramica lo spessore totale della forma anatomica.
Infatti, è proprio in quegli anni che siamo passati dalla “moda della Zirconia” (permetteteci il termine) al successivo “Fallimento e demonizzazione” prevalentemente per il cipping della ceramica e le fratture delle sottostrutture.

Quando si sono diffusi i primi sistemi in house, soprattutto delegando la produzione, i primi centri di fresaggio stavano nascendo per la zirconia che nel frattempo è diventata alla portata di tutti, anzi, la maggior parte degli addetti ai lavori pensava che sarebbe stata la naturale sostituta della metallo ceramica.
Il problema è che come ogni materiale è impossibile che possa andare bene in ogni situazione, soprattutto se si tratta di un materiale particolare come la zirconia, date le sue caratteristiche chimiche, fisiche e meccaniche.

Possiamo dire che abbiamo un materiale compattissimo e durissimo e la Zirconia più resistente raggiunge i 1200 mpa dopo la sinterizzazione, ma allo stesso tempo è rigidissimo ed è un pessimo conduttore di calore. Già questo ci fa capire che non è paragonabile a nessun metallo per uso odontoiatrico.
Al momento in cui viene lavorata, la zirconia ha la consistenza del gesso e viene definita “green” e dopo la fresatura può essere infiltrata con particolari tecniche di colorazione (se si possiede il ciclo di produzione in laboratorio) con supercolori dedicati per ogni marca, così da personalizzare il colore prima della sinterizzazione. Questa avviene all’interno di un apposito forno che sinterizza i monolitici o le strutture a 1500 gradi circa.

Ogni tipo di Zirconia necessita di un ciclo dedicato con incrementi termici e raffreddamenti per quel particolare prodotto, per la sua scarsa conduzione di calore che richiede degli accurati step termici: questo sia per la sinterizzazione sia per la ceramizzazione, sia che venga usato nella sua forma monolitica. Gli stress termici dovuti a incremento o a raffreddamento errati o non appropriati possono determinare delle cricche che si possono propagare anche successivamente, una volta finite e inserite nel cavo orale.

Design

Una considerazione fondamentale riguarda il design dato alla struttura, perché questa supporti a dovere la ceramica che è attaccata solo per compressione e quindi dev’essere progettata da chi sa fare i denti sia per forma che per funzione.

Facendo così, il frame work risulta controindicato perché la ceramica è un vetro con la durezza di 100 mpa circa, che se non sostenuto soprattutto nelle centriche di masticazione e le zone interprossimali saranno zone esposte ad un alto rischio di frattura.
La sua rigidità non concede minimamente nessuna imprecisione di fit fra monconi naturali o impianti e struttura, portando alla frattura o degli uni o degli altri.

Quella di cui parliamo oggi, è già la quarta generazione di Zirconia, siamo passati da quella utilizzabile solamente per sostenere la ceramica perché totalmente opaca a quella più traslucida. Attualmente, infatti, in commercio esistono Zirconie altamente traslucide e addirittura multileyer. Per avere più traslucenza vengono utilizzate granulometrie di poveri sempre più grandi, sovrapposte in leyer per consentire alla luce di passare, questo comporta una diminuzione della resistenza.

Alcune case dichiarano di avere una resistenza al colletto molto alta fino a 1200mpa, che diminuisce fino a 600 mpa in zona incisale a favore della traslucenza: ad oggi, non sappiamo come questa disposizione di strati differenti venga prodotta dalle varie case produttrici. Molto importante è sapere che tipo di Zirconia abbiamo, perché alcune arrivano appena a 600 mpa, quasi quanto il disilicato di Litio con la differenza che, la Zirconia, non possiede la solita traslucenza o le medesime proprietà ottiche e non può essere (ancora ad oggi) cementata adesivamente, rinunciando quindi ad un’importante percentuale di resistenza, conferita appunto dalla cementazione adesiva.

Dobbiamo dire che, per la sua estrema compattezza, la mucosa che ne viene a contatto si comporta benissimo perché è impossibile per la placca attecchirvi se è lucidata a dovere.
Per quanto riguarda l’abrasione rispetto all’antagonista dipendentemente da come viene lucidata la superficie, sarà più o meno aggressiva con lo smalto del dente con cui articola al contrario, ovviamente, una superficie ruvida sarà molto abrasiva e agevolerà, come in tutti i materiali ceramici, la propagazione di cricche. Mentre una superficie perfettamente lucida, non sarà assolutamente abrasiva proprio per la compattezza del materiale. Quindi, è fondamentale lucidare accuratamente e, soprattutto, meccanicamente tutte le superfici anche se successivamente glasate. Anzi gli ultimi studi dimostrano che la superficie è più abrasiva se viene sia glasata che lucidata solamente meccanicamente.

Questo articolo ha solamente lo scopo di far intravedere la vastità e la complessità dell’argomento Zirconia, per dare qualche spunto in più e per mettere un po’ di curiosità su questo materiale per saper scegliere con più informazioni possibili.

L’importante è avere la certezza di quale prodotto gli odontoiatri propongono come soluzione protesica, come è stato lavorato e come è stato trattato, per sfruttare al meglio le eccezionali qualità della Zirconia.

È fondamentale non disattendere la fiducia che i vostri preziosi pazienti vi danno ogni volta che si presentano nei vostri studi, fornendo invece la soluzione migliore e più adeguata per il successo finale della cura.